Archivio Bassi - Lettere e cartoline dei soldati trezzesi dal fronte

Invii dal fronte, ricevute di spedizione, appunti, agende e protocolli circa l’assistenza ai militari di Trezzo durante la Grande Guerra sono materiali costituenti un fondo «Prima Guerra Mondiale» riconoscibile nell’Archivio famigliare Bassi, custodito presso la residenza storica in via de’ Magri a Trezzo sull’Adda.
 
Il Comitato di Preparazione Civile
 
Già alla vigilia della belligeranza italiana nella Grande Guerra, sul territorio nazionale sorgono Comitati di Preparazione Civile animati da sezioni femminili interne. Questi enti ambiscono a promuovere pubbliche sottoscrizioni, cucine economiche per i più indigenti o iniziative di vario soccorso ai figli dei soldati; per gli arruolati, inoltre, i Comitati confezionano indumenti in lana già entro il rigido inverno 1915.
 
Dall’agosto 1915 anche a Trezzo sull’Adda si documenta il «Comitato di Preparazione Civile», animato dalla patronessa Donna Margherita Trotti Bentivoglio vedova Bassi che intrattiene relazioni ugualmente benefiche con la Croce Rossa, la Croce Verde e la Simul Pugnando di Milano. Patriottismo, familiarità con gli ambiti politici e marziali candidano la nobildonna a riferimento dei Trezzesi che partano per il fronte. A nome dell’ente, segue lei l’invio di maglierie nelle trincee, entro il rigido inverno di quell’anno. La nobildonna intrattiene personalmente carteggi coi soldati trezzesi, che le fanno visita durante la licenza. Donna Margherita riferisce anche ai parenti del milite le informazioni ottenute circa la sua vita in arme. I soldati mittenti collocano Donna Margherita Bassi sempre più al centro della loro fiducia, eleggendola a riferimento morale e operativo oltre la dignità di patronessa sul comitato trezzese. Spontaneamente, della guerra gli scritti raccontano così la polvere e la gloria, il sangue sulla neve.
 
Il fondo Bassi
 
Il fondo Bassi restituisce al meglio il ritmo, il tenore, lo stile e la grafia delle corrispondenze dal fronte, perlopiù compilate in franchigia su cartoline illustrate «verificate per censura» (come recita il timbro): raramente su carta da lettere, preferita solo da ufficiali o in genere da chi abbia permesso e abilità di raccontare più distesamente la vita in trincea. 
 

(A) 547 postali (cartoline e lettere), spedite a Margherita Bassi da soldati trezzesi in zona di guerra, ospedali militari e campi di prigionia. In 6 fascicoli variabili da un minimo di 20 a un massimo di 67 pezzi ciascuno, le cartoline sono distinte dalle lettere, condizionate in 2 fascicoli (27 e 70 pezzi). Benché non siano conservate le risposte ai soldati, la nobildonna annota talora sulla cartolina ricevuta la data in cui scrive in riscontro. Le corrispondenze proseguono dal 23 settembre 1915, talora fino al 30 giugno 1920. Il fondo contiene anche 15 immagini fotografiche, spedite dai soldati; inoltre, 2 ritratti del caduto Guido Galbiati e 1 del caduto Antonio Benzi; 2 scatti dei pacchi inviati al fronte; altrettanti del bombardamento su Trezzo (15 febbraio 1916) e uno dell’inaugurato Monumento ai Caduti (12 novembre 1922). A questo carteggio si affiancano la corrispondenza privata tra gli esponenti di casa Bassi e quella intrattenuta da Don Lorenzo Bassi (figlio di Margherita) con 11 colleghi Edison in armi, che gli spediscono un totale di 62 postali. 

(B) 63 carte sparse, databili tra primo conflitto mondiale e immediato dopoguerra: appunti di Margherita Bassi, compilati circa licenze agricole dei soldati trezzesi in rientro per il raccolto; matricola, condizione, baracca e campo per i militi prigionieri; abbonamenti del pane avviati per costoro tramite la Croce Rossa; dettagli economici dei soldati in maggiore disagio; note raccolte circa le vedove di guerra al fine di istruirne domanda di sussidio; informativa del Comitato per l’Assistenza ai Prigionieri di Guerra Italiani, sottolineata dalla nobildonna, che conserva persino un ritaglio di giornale circa gli invii sospesi ai soldati disertori. Sentita e puntuale la biografia dattiloscritta in sei facciate, dedicata da Dante Rolla «studente» ad Antonio Benzi, caduto trezzese.

(C) 20 carte sparse, databili tra 1915 e 1919: Donna Margherita conserva notifica per la requisizione militare della cavalla al fratello Don Antonio Trotti Bentivoglio (1915); trascrive due articoli di tenore patriottico dal Guerrin Meschino (1913 e 1918); è Presidente del Comitato per la cura dei bagni marini a favore dei fanciulli scrofolosi poveri di Trezzo sull’Adda (1919).

(D) Agenda in 69 facciate numerate, dove Margherita Bassi elenca i militari trezzesi che le fanno visita durante il rientro in paese per licenza. La compilazione procede dall’8 agosto 1915 al 15 maggio 1917, dettagliando dei soldati notizie in aggiornamento. Sull’intento di collocare il milite nelle genealogie trezzesi, riportando soprannome dialettale o paternità, sembra prevalere la volontà di riassumerne la vicenda in arme. La nobildonna annota così grado e corpo d’appartenenza, ferite e soprattutto zona di guerra, altrimenti taciuta nei carteggi; aggiornando in spalla alle note individuali «ripartito», «scritto» ma anche «disertore» o «bravo soldato».

(E) Protocollo in 24 note nominative, titolato «Corrispondenza per feriti e dispersi – Richieste e Risposte maggio, giugno, luglio, agosto, settembre 1917». Sotto il nome di ciascun soldato, Margherita Bassi ricapitola condizione clinica o ultima posizione nota, ricovero eventuale del milite e carteggio intercorso con le autorità a riguardo: informazioni ottenute, data, grado o cognome del mittente per le lettere in entrata; nota e data di quelle in uscita. Direttori ospedalieri, cappellani, capitani sono gli interlocutori più frequenti.

(F) Registro in 40 pagine numerate, dove Margherita Bassi conserva nota della lana in grammi consegnata alle donne trezzesi, staccando la cedola dentellata sul lato. La distribuzione prosegue dal 15 agosto 1915 al 28 ottobre dello stesso anno. Sotto il titolo «Comitato Civile – Lana e lavori per soldati, 1915» la nobildonna registra il nome delle concittadine cui affidare la materia grezza perché ne facciano calze, guanti, passamontagna. Sono dettagliati sia il peso delle lane sia le maglierie eseguite. Accanto a cognomi cospicui come Robecchi, compaiono quelli di madri e mogli del popolo.

(G) Registro in 57 pagine numerate, dove Margherita Bassi conserva nota delle spedizioni al fronte, provvedute staccando la cedola dentellata sul lato. Frequente il timbro «Comitato di Preparazione Civile – Trezzo sull’Adda», di cui la nobildonna è patronessa, conservando minuziosamente nome e posizione militare del soldato destinatario. Dal 7 settembre 1915 al 22 ottobre 1915 la sua calligrafia annota i 57 invii di pacchi ai militari trezzesi sul fronte della Grande Guerra. Si tratta perlopiù di maglieria, spedita dalla famiglia e dal Comitato, se non solo da quest’ultimo che provvede specie i capi più elaborati: guanti, cappucci e persino scarpe oltre a frequenti calze di lana. Dell’invio, il registro annota «respinto», «ricevuto», «arrivato».

(H) 10 edizioni propagandistiche, pubblicate dal 1916 al 1918: un almanacco illustrato; 1 opuscolo timbrato dalla «Simul pugnando», associazione di propaganda patriottica; altri 4 materiali simili e 4 pubblicazioni dell’istituzione «Giuseppe Visconti di Modrone».

 
(C. Bonomi)

 

>> Elenco dei mittenti e delle lettere

 

Il Fondo Bassi