Fotoclass

Scarica qui l'album fotografico  (3,00 Mb)

 

IL PROGETTO FOTOCLASS

Il progetto nasce dalla biblioteca comunale “A. Manzoni” all’indomani della mostra fotografica organizzata da alcune insegnanti in occasione del Centenario della scuola elementare “Ai nostri caduti” (ottobre 2015).

Nella mostra vengono esposte numerose foto di classe che suscitano grande interesse. Da qui l’idea di proseguire nella loro raccolta presso i cittadini, al loro ordinamento e pubblicazione on line.Subito si ottiene la preziosissima collaborazione del Gruppo FestAssunta (Concesa) in particolare nelle persone di Luigi Carminati, Daniela Ronzoni e Vittorina Chinelli, ai quali si affiancano cittadini che recuperano nelle proprie case le fotografie degli anni di scuola.

Il progetto si sviluppa inoltre con la collaborazione di INDIRE, Istituto del Ministero dell’Istruzione, che ha attivato un’analoga banca dati.

Carola Boniotti ha ordinato i dati relativi alle foto e condotto interviste di raccolta degli stessi.

Il progetto ha raccolto circa 230 foto (ad ottobre 2017). Lo scatto più antico documentato è del 1911 il più recente del 1986. Sono rappresentati bambini nati dal 1904 al 1975. Sono presenti foto realizzate presso la scuola di piazza Italia, di Concesa e di piazza Crivelli.

Tutte le didascalie in formato excel (22,50 Kb) o in formato pdf (93.2 Kb) possono essere scaricate e consultate per la ricerca personale.

E’ sempre possibile collaborare nella raccolta delle fotografie contattando la Biblioteca (tel. 02 90933290; e-mail biblioteca.trezzosulladda@cubinrete.it) oppure utilizzando e inviandoci questo modulo.

 Questo filmato comprende tutte le fotografie raccolte fino a novembre 2017

 

LA FOTOGRAFIA DI CLASSE COME FONTE STORICA - Pamela Giorgi
In pochi hanno avuto la possibilità di sottrarsi, negli anni della propria vita scolastica, al rito della fotografia di classe. Che fosse nel cortile, in aula o davanti all’ingresso della scuola il professionista della foto-ricordo non lasciava scampo e riusciva sempre a disporre sapientemente e in modo mai casuale tutto il gruppo con l’insegnante: ai più piccoli era spesso imposta la presenza in prima fila, mentre quelli alti erano in genere ricacciati in fondo, gli amici si avvicinavano, gli esclusi erano di solito sospinti ai margini. Uno scatto … ed ecco la foto di classe!
Si può tentare una ricostruzione della storia della didattica attraverso questa tipologia di materiale fotografico: nelle fotografie di fine Ottocento, l’insegnante è seduto sempre al centro del gruppo; poi, man mano che i rapporti gerarchici si fanno meno rigidi, vediamo gli insegnanti prima in piedi, alle spalle degli studenti, quasi in forma protezione, poi, ancora, al fianco. Oggi capita, addirittura, che sia assente dall’immagine... (leggi tutto)

PERCORSI DI VALORIZZAZIONE DELLE FONTI FOTOGRAFICHE DELLA SCUOLA - Pamela Giorgi
L’uso delle immagini, come fonti, è stata una pratica a lungo poco utilizzata nella storiografia italiana sulla scuola in tempi più lontani sia in quelli più recenti. Questo in prevalenza si lega al fatto che, fino a pochi anni fa, il materiale documentale iconografico e in specie le fotografie sulla scuola, non erano affatto a portata di mano di chi faceva ricerca. Le cose, tuttavia, negli ultimi anni hanno preso fortunatamente un altro corso: in tale direzione è andato, infatti, dapprima il progetto nazionale Fotoedu (Archivi fotografici per la storia della scuola e dell’educazione) sviluppato da Indire a partire dal 2013; poi vari lavori circoscritti localmente ma di grande rilievo come questo svolto dalla Biblioteca comunale di Trezzo sull’Adda (Mi). La grande quantità di immagini oggi rese accessibili previo accurato riordino, grazie a tali progetti, permette davvero di aprire nuovi percorsi di studio, consentendo l’approfondimento e la puntualizzazione di precedenti indagini, oppure, incrociato con altre fonti, stimolando letture più raffinate, eludendo pregiudizi e luoghi comuni, cui la storiografia non sempre è riuscita a sottrarsi... (leggi tutto)

LA STORIA IN BIANCO E NERO - Carola Boniotti
Quando ci troviamo di fronte ad una fotografia in cui sono stati immortalati i volti di persone del passato, subito i dettagli presenti ci fanno intuire come siano vissute o cosa stessero provando in quell’istante: gli abiti rivelano la condizione sociale e storica, esterna, mentre le espressioni “bloccate” svelano gli stati d’animo interiori.

Si tratta di un tempo immobile che consideriamo ormai lontano, ma che è ancora capace di influenzarci e raccontarci una storia.Gli sguardi in bianco e nero dei bambini immortalati oltrepassano qualsiasi barriera temporale, dandoci l’impressione di poter viaggiare indietro nel tempo... (leggi tutto)