Jacopo Nizzola da Trezzo

Medaglista alla Corte di Spagna

 
A Jacopo (Giacomo) Nizzola sono dedicate due strade in due città. 
A Trezzo, dov’è nato nel 1515 (ma l’attuale studio ne anticiperebbe la nascita al 1510) e a Madrid, dov’è morto nel 1589, probabilmente nella stessa strada che poi gli sarà dedicata: Calle Jacometrezo, una laterale della Gran Via a pochi passi dal centro madrileno. 
Nel mezzo di queste date una lunga e intensa vita d’artista di fama europea, soprattutto come medaglista, intagliatore di pietre preziose, cammei e vasi in pietra dura.
L’autore si sofferma a ricostruire gli anni giovanili tra Trezzo e Milano fino alla sua formazione artistica e all’ingresso nel salotto buono della nobiltà spagnola che a Milano allora era di casa. 
Il saggio segue poi le vicende personali dell’illustre concittadino in giro per le Corti di mezza Europa fino agli anni madrileni dove ci racconta della figlia Caterina, avuta da non si sa quale mamma, e dell’amicizia con il re Filippo II di cui diviene confidente e consigliere oltre che artista di Corte (come non ricordare il bellissimo tabernacolo che Jacopo firma all’Escorial?). 
Dal re spagnolo otterrà la creazione del mercato settimanale a Trezzo (1566), il protettorato degli ebrei milanesi (1567) e un vitalizio di 200 scudi l’anno. 
Se degli anni di Madrid si sa tutto, della sua formazione artistica invece si sa molto meno: l’autore si sforza di colmare tale lacuna.
Giacomo nasce da Caterina Mazza e da Gaspare Nizzola, ma già sul nome ci sono molte varianti o distorsioni, a quel tempo peraltro abbastanza comuni. Fino al 1531 gli atti del notaio Andrej lo chiamano “Ginolo”, ma quando diventa “magister et dominus” a Milano si dichiara davanti al notaio Crivelli nel 1540 come “Giovanni Giacomo Nizzola”. 
Quando entra a corte diventa per tutti Jacomo da Trezzo, che poi gli spagnoli semplificheranno, contraendolo, in “Jacometrezo”. 
Ma da Madrid, poco prima di morire, quando dispone le sue volontà testamentarie, ricordandosi di beneficiare la città natale («la villa de treco ques en el estado de Milan»), si firma “Jacomo de nizoli da trezo”. 
Ed è con questo nome che oggi lo si ricorda.
 
 

L'opera

- Capitolo 1: Chi era Giacomo Nizzola
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- Capitolo 2: Infanzia
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- Capitolo 3: Giovinezza
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- Capitolo 4: Maturità
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- Capitolo 5: Le grazie di Filippo II al Nizzola
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- Capitolo 6: La famiglia madrilena di Giacomo
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- Capitolo 7: Jacometrezo
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- Capitolo 8: Documenti-Fonti archivistiche-Bibliografia
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