In “Feudum Tritii, 1647–rendiconto dei notabili trezzesi alla nuova padrona” viene resa accessibile una fonte che descrive come era il territorio di Trezzo sull’Adda più di tre secoli e mezzo or sono.
Si tratta di una descrizione molto minuziosa: il documento rappresenta una vera e propria istantanea del centro abitato e del territorio che gli faceva capo, in un momento storico fra i più drammatici dell’età moderna.
Scorrendo le righe del rendiconto da parte dei notabili cittadini a Ippolita Fossana Cavenago, che si era aggiudicata la terra di Trezzo all’asta del 30 aprile 1647 – organizzata dall’amministrazione dei dominatori spagnoli al fine di ricavare denaro «per la difesa e la conservazione dello Stato di Milano» – si riconoscono cognomi e toponimi familiari.
Ne esce un quadro preciso, che riporta – per citare un elemento fra i molti – un dato demografico di notevole importanza: nel paese si contavano duecentodiciannove “fuochi” (nuclei familiari, contati sul capofamiglia).
Il saggio ha innanzitutto il pregio di mettere a disposizione uno strumento che può innescare altre ricerche.
Per quanto riguarda la realtà più specificamente trezzese, il documento è datato agli anni dello splendore della famiglia Valvassori, che oggi conosciamo meglio grazie soprattutto alle ricerche dello stesso Autore.
Nell'opera sono presenti numerosi riferimenti a documenti reperibili su questo stesso portale, nei capitoli dedicati.
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L'opera
Documento Originale - Feudum Tritii 1647
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Appendici
Incisioni
Si riproducono sedici incisioni di Giovanni Brambilla, raffiguranti gli edifici citati in Feudum Tritii 1647.
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