Dall'antica famiglia Mazza all'Opera Pia

“Cronache di un patrimonio e di una donazione” tratta del sottotitolo che riassume il contenuto del volume “Dall’antica Famiglia Mazza all’Opera Pia”, edito nel 2002 dalla Fondazione Opera Pia San Benedetto e ora riproposto su supporto digitale a cura della Biblioteca “Alessandro Manzoni” di Trezzo sull’Adda.
Parlare di un casato che affonda radici certe nel XIII secolo significa offrire uno spaccato importante di storia locale.
Il casato in questione è quello dei Mazza e il luogo dove si è riprodotto nei secoli è quello di Trezzo.
Da “messer Protasio”, morto nel 1609, parte una progenie documentata negli archivi e negli atti notarili fino a Carlo (1853-1927) che nel 1929 dona all’Opera Pia di Trezzo un consistente patrimonio comprensivo anche del fondo di San Benedetto in Portesana, già di proprietà dell’abbazia cluniacense, che nel 1088 lo ebbe dai longobardi Angilberto e Giselberto.
A fianco della piccola chiesa romanica, sorge oggi il Centro ricreativo diurno, attivo dal 1960.
Fuori testo si allega il testamento di Michele Mazza (1752), proveniente dal fondo E.C.A. dell’Archivio Storico Comunale.

 

L'opera

 

- Capitolo 1: Il casato dei Mazza
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- Capitolo 2: Protasio e i suoi discendenti
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- Capitolo 3: L’isolato fra via Torre e S. Caterina
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- Capitolo 4: Il fondo S. Benedetto
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- Capitolo 5: Le case in Santa Marta
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- Glossario
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Allegati

 

Testamento di Mazza Michele 1752 (in Archivio Comunale di Trezzo-Congregazione di Carità ed E.C.A. 1553-1978)

Michele Mazza (1679-1755). Testamento in data 12 marzo 1752. Rogito notaio Carlo Federico Tarchino (MI). La Scuola dei Poveri è beneficiata dal legato consistente in un campello detto "il San Giorgio o sia de morti" di pertiche 10 e mezzo circa.

    

Testamento